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Spesa farmaceutica: dal DL enti territoriali vantaggi aleatori e guasti permanenti

Roma, 11 luglio 2016 – “Nessuno nega che la situazione delle Regioni sia effettivamente critica, e non soltanto per quanto attiene la spesa farmaceutica, ma non crediamo che spingere al fallimento molte aziende del settore dei medicinali equivalenti sia una soluzione: né per la spesa sanitaria né per l’economia italiana nel suo complesso” dice il presidente di Assogenerici Enrique Häusermann. Questo sarebbe infatti il risultato delle prime stime dell’effetto dell’ultimo decreto sul ripiano della spesa 2013-2015 (DL Enti Territoriali 113/2016), ancorato al meccanismo di pay-back, che per alcune aziende, principalmente PMI, avrebbe un impatto dell’ordine del 20-30% del fatturato. Le maggiori preoccupazioni si concentrano sul settore ospedaliero, dove a carico delle aziende rappresentate da Assogenerici si calcola un ripiano di oltre 65 milioni di euro su un mercato che, annualmente, ne vale circa 340. “E si tenga presente” prosegue Häusermann “che nel caso dei farmaci ospedalieri gli equivalenti rappresentano il vero principale motore della concorrenza e, quindi, del risparmio: entrando in gara al prezzo più basso per prodotti a volumi costanti, non si vede in quale modo i farmaci equivalenti possano essere responsabili del superamento del tetto di spesa”. E’ evidente che le singole aziende restano libere di definire le proprie decisioni legali e finanziarie, Assogenerici dal canto suo non può che denunciare un metodo, quello dell’azione per decreto, che ha provocato, oggi come in passato, guasti permanenti a tutto il comparto a fronte di un sollievo “contabile” temporaneo, forzato e profondamente ingiusto nei criteri di calcolo. “Apprezziamo che sia stato posto un termine entro il quale procedere a una reale riforma della governance della spesa farmaceutica, riforma che chiediamo da mesi così come chiediamo di poter presentare il complesso delle nostre proposte. Tutte le condizioni formali per avviare finalmente questo percorso ci sono, mancano ora passi concreti che non possono essere più rimandati” conclude il presidente di Assogenerici.

 

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