I tempi eccessivi con cui le amministrazioni liquidano i fornitori non solo deprimono un settore strategico come quello del farmaco ma, dopo la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea, possono tradursi in un danno diretto per le finanze pubbliche
Roma, 5 febbraio 2014 – La procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia conferma la gravità della situazione dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni che tutto il comparto del farmaco denuncia da tempo. Per AssoGenerici la decisione della Commissione deve richiamare l’attenzione del Governo su un aspetto che penalizza in particolare i produttori di equivalenti. “All’inizio del 2013 le aziende associate vantavano quasi 200 milioni di crediti con tempi medi di pagamento superiori a 200 giorni” spiega il presidente di AssoGenerici Enrique Häusermann “quando tutto il settore vale circa 2 miliardi di euro. Già così il bilancio non è esattamente roseo, ma diviene critico se si aggiungono gli effetti del pay-back, irrazionalmente applicato anche ai farmaci a brevetto scaduto, per il quale ci si trova a restituire al SSN una parte di somme ancora non percepite”. AssoGenerici ha ben chiare le difficoltà del paese, e ha più volte dimostrato di essere pronta a fare la propria parte. “Tuttavia non si può nascondere che siamo giunti a un bivio” sottolinea Häusermann “e occorre raccogliere le indicazioni che vengono dall’Europa, come l’attivazione di un meccanismo di compensazione tra debiti e crediti che vada ben al di là dei primi, seppur meritori, passi avanti fatti in questi giorni con le indicazioni diramate dall’Agenzia delle Entrate. Lasciare le cose come stanno significherebbe deprimere ulteriormente un settore strategico per il paese, capace di indurre un risparmio anno dopo anno, e incorrere in sanzioni economiche che tutti i cittadini sarebbero chiamati a pagare. In pratica, aumentare le uscite della finanza pubblica nel tentativo di ridurle” conclude il presidente di AssoGenerici.
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