Bologna, 29 maggio 2015 – Una Conferenza Nazionale che assomiglia a un tavolo congiunto – fra tutti i professionisti della salute, e fra questi e i decisori – sul futuro dei servizi socio-sanitari destinati al territorio. È la fotografia della Terza Conferenza Nazionale sulle Cure Domiciliari di CARD – Società Scientifica delle attività Socio Sanitarie territoriali che riunisce tutti i Distretti sanitari italiani – in corso in queste ore a Bologna.
La Conferenza nazionale si è aperta ieri, 28 maggio, con la notizia della conferma del Direttivo, guidato dal Presidente Gilberto Gentili, anche per l’anno 2016. Poi si è subito passati ai temi della programmazione e dell’individuazione di un nuovo modello per la gestione dell’assistenza territoriale, con un focus sulle cure domiciliari, principale vocazione e autentica mission dei professionisti del Distretto. “Crediamo che siano di certo la presa in carico del paziente cronico e la tutela delle fragilità le basi su cui è necessario focalizzare l’azione dei Distretti”, ha esordito Gilberto Gentili, Presidente CARD, nel suggerire all’uditorio i temi forti della ‘tre giorni’ di congresso che si chiuderà domani, 30 maggio.
“Anche per le cure territoriali – ha detto a sua volta Walter Ricciardi, Commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità e Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica di Roma – è giunto il tempo delle grandi trasformazioni, perché i piccoli cambiamenti non bastano più”. Di qui “un suggerimento – ha proseguito Ricciardi – sul più urgente degli interventi da attuare: rendere misurabile l’assistenza erogata sul territorio. I servizi ospedalieri sono rigorosamente misurati attraverso cartelle cliniche, DRG e rigidi sistemi di finanziamento. Tutto ciò non avviene per l’assistenza territoriale, poco misurata e quindi più vulnerabile”. Infine un’indicazione sulla multidisciplinarietà essenziale alla vita del Distretto: “A prescindere da miopi corporativismi – ha concluso Ricciardi – il vero è che abbiamo bisogno di tutte le professionalità, e non solo delle professioni sanitarie, ma anche di quelle legate all’assistenza sociale”. Un’indicazione chiarissima sulla quale è stato esplicito anche Gilberto Gentili: “Card Italia ha promosso fin dal 2013 lo slogan ‘la sanità del terzo millennio non concede esclusive’, con ciò volendo ribadire e rafforzare la sua natura multidisciplinare, ma contestualmente – ha chiarito Gentili – avendo a cuore di affermare che nessuno ha la soluzione unica per affrontare platee di utenti che nei prossimi trent’anni diverranno numericamente enormi, fisicamente sempre più fragili ed economicamente sempre meno benestanti”.
Proprio con riferimento alle professioni, la grande notizia della prima giornata di Conferenza Nazionale CARD è stata il lancio del primo Master Universitario, presso l’Università di Udine, dedicato agli operatori del territorio. “Sono già quattro, oltre ai medici, le altre professioni rappresentate dai primi iscritti al nostro Master”, ha confermato Silvio Brusaferro, Professore Ordinario di Igiene Generale e Applicata dell’Università degli Studi di Udine. “Professionisti che apprenderanno non solo – ha spiegato Paolo Da Col, Responsabile Nazionale Area Cure Domiciliari di CARD – a destreggiarsi fra le incombenze burocratiche necessarie alla gestione del Distretto in dialogo con gli altri snodi del Ssn, ma avranno anche l’occasione di approfondire la pratica clinica necessaria a essere veramente efficaci nel portare le cure a casa del paziente. Una scienza – quella dell’Home Care – che purtroppo nessun professionista sanitario ha l’opportunità di apprendere negli anni dell’Università”.
Vede la luce, dunque, una formazione mirata sulle cure domiciliari e aperta a tutti i professionisti della salute, che fa del Distretto un’articolazione sempre più essenziale alla gestione dell’assistenza territoriale. Di “spazio essenziale per un ripensamento e una nuova organizzazione del territorio” ha parlato infatti, riferendosi al Distretto, la Senatrice Annalisa Silvestro, della Federazione Nazionale Collegi Ipasvi.
Di obiettivi comuni ha parlato a sua volta Claudio Cricelli, presidente SIMG: “Un compito come la gestione delle cronicità sarà il banco di prova del Distretto, ma anche l’obiettivo sul quale si misurerà l’efficacia dell’intervento dei medici di Medicina generale. Se le sfide e gli scopi sono comuni, sarebbe miope dividere le forze, privando la nostra azione del necessario coordinamento, soprattutto in questa fase di individuazione di un modello completamente nuovo per la gestione del territorio e delle cure primarie”.
C.A.R.D.
La Confederazione delle Associazioni Regionali dei Distretti (C.A.R.D.) è una libera Associazione senza fini di lucro e senza finalità sindacali, che riunisce le Associazioni dei Direttori, dei Responsabili e degli Operatori dei Distretti Sanitari di tutte le Regioni italiane. C.A.R.D., nel complesso, rappresenta oltre mille professionisti della salute, fra personale medico, personale infermieristico ed altri professionisti addetti ai servizi domiciliari, residenziali ed ambulatoriali governati dai Distretti delle Aziende Sanitarie.
La sua missione consiste nel valorizzare i Distretti per promuovere, sostenere e implementare la cultura del cambiamento verso sistemi di salute a baricentro territoriale, tendenti all’umanizzazione dei servizi offerti alla persona, al miglioramento dello stato di salute delle comunità e all’applicazione di modelli gestionali capaci di realizzare l’integrazione, il governo della domanda e dell’offerta, con grande attenzione alla tutela dei soggetti deboli e fragili. In tutto questo “curare di più e meglio a casa” rappresenta per CARD e per i Distretti un obiettivo prioritario e qualificante, come affermato nel “Manifesto CARD delle cure domiciliari”.
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