Presso l’Istituto Buon Pastore, una giornata di formazione, informazione e divertimento per i più piccoli e i loro genitori. Ospiti d’onore i campioni europei di Judo del Gruppo Forestale dello Stato Luca Ardizio e Aldo Scollo
Milano, 18 settembre 2015 – È prevista per domani, 19 settembre 2015, la quarta edizione del Campus La mano del bambino. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione omonima, si svolgerà dalle 09.30 alle 16.30 presso l’Istituto Buon Pastore, partner dell’iniziativa, in via San Vittore 29 a Milano.
Si tratta di una giornata, completamente gratuita, aperta a bambini e genitori interessati a scoprire qualcosa in più sulle patologie della mano nel bambino, ma anche ai piccoli pazienti oggi guariti. Grazie al personale dell’Ospedale San Giuseppe (Gruppo MultiMedica) – medici, operatori, fisioterapisti e psicologi – i bambini, divisi in gruppi, saranno impegnati in giochi e attività ricreative, mentre i genitori potranno partecipare ad una serie di incontri didattici in compagnia degli specialisti.
L’Associazione La Mano del Bambino nasce nel 2008 per colmare una lacuna importante d’informazione sulle patologie della mano nei più piccoli. La maggior parte dei bambini, tutt’oggi, o non arriva mai ad un inquadramento corretto della propria patologia o giunge ad una diagnosi tardivamente. In tal senso, l’Associazione promuove attività formative ed informative per trasmettere un messaggio ben preciso: la cura tempestiva delle malformazioni della mano può favorire il recupero integrale dell’arto.
Le malformazioni della mano, di cui risulta affetto in media 1 bimbo su 1500 nati, sono molteplici e di differente gravità. «Innanzitutto, abbiamo casi gravi, in cui mancano tutte o quasi tutte le dita e dove è necessario procedere con una ricostruzione – spiega Giorgio Pajardi, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia della Mano del Gruppo MultiMedica di Milano -. Poi, esistono circostanze in cui abbiamo delle eccedenze e dove non è sempre semplice asportare e, infine, ci sono le vie di mezzo, ovvero i casi in cui la mano, anche se apparentemente normale, non funziona correttamente perché sono presenti dita unite o aree della posizione non corrette. Per trattare efficacemente queste malformazioni è fondamentale che i genitori si rivolgano a centri specializzati e strutturati con reparti di chirurgia della mano dedicati, anche se ci sono molti specialisti di grande rilievo su tutto il territorio nazionale».
Presso l’Ospedale San Giuseppe vengono operati circa 6-700 bambini l’anno con un ambulatorio gratuito di quattro, cinque ore al giorno. Per questo motivo, al campus, negli anni scorsi, hanno partecipato circa 5-600 tra bambini e genitori. Continua Pajardi: «I bambini che ci troviamo a curare possono essere perfettamente sani ma con una malformazione alla mano, oppure, nei casi più gravi, sindromici, ovvero con difetti cardiaci, renali, intestinali o cerebrali. In questi casi, intervengono una serie di specialisti spesso di città diverse, che si devono coordinare e alternare nelle fase ricostruttiva. Perciò, è importante intervenire sulla mano del bambino quando è molto piccolo, a sei o sette mesi. Ciò significa che lo dobbiamo visitare intorno ai 15-20 giorni, seguirlo, predisporre da subito il programma riabilitativo, poi l’intervento, operarlo e svolgere la conseguente riabilitazione».
Al campus parteciperanno anche due ospiti d’onore, i campioni europei di Judo del Gruppo Forestale dello Stato Luca Ardizio e Aldo Scollo, che si esibiranno in una performance appositamente studiata per l’iniziativa. «Luca è stato un nostro paziente, lo abbiamo operato e ora è tornato regolarmente alle sue competizioni – racconta ancora Pajardi -. Lo spirito è quello di coinvolgere un ex paziente, che sia anche un personaggio di spicco, per dare un messaggio concreto ai genitori e per mostrargli che il figlio, anche se nato con una malformazione alla mano, ha concrete possibilità di avere una vita del tutto normale».
Infine, i bambini avranno modo di divertisti con i videogiochi applicati alla riabilitazione della mano. Si tratta di giochi interattivi studiati e sviluppati dal Professor Giorgio Pajardi e dal Professor Alberto Borghese, Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano, per unire divertimento e ricerca. «Io e il mio collega stiamo mettendo a punto tre videogiochi, studiati per aiutare lo sviluppo della funzionalità della mano, trasmettendo una serie di dati via internet. In breve, il gioco, a seconda della velocità e della pressione con cui il bambino muove le dita, permette a noi specialisti di raccogliere informazioni utili. Ora, avremo una fase molto delicata di ricerca dello sponsor e stiamo svolgendo uno studio su dei bambini che lo utilizzano già da un anno. I genitori sono contenti perché i bambini giocano e noi abbiamo i dati che ci occorrono per comprendere al meglio la situazione» – conclude il primario.
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Alessio Pappagallo
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