Milano, 3 giugno 2014 – E’ entrata in vigore ieri la Determinazione dell’AIFA che mette fine al complesso meccanismo del ritiro dei medicinali presenti nelle farmacie i cui foglietti illustrativi hanno subito delle modifiche. Da oggi il farmacista potrà dispensare il medicinale al paziente consegnandogli la stampata del nuovo “bugiardino”, un’innovazione che la Federazione degli Ordini dei Farmacisti e Cittadinanzattiva-Tribunale dei Diritti del Malato giudicano estremamente positiva anche per i suoi riflessi più generali. “Il farmacista, oltre a consegnare il nuovo foglietto, fornirà al paziente tutte le indicazioni del caso, spiegando anche la natura delle modificazioni” spiega il presidente della FOFI, senatore Andrea Mandelli, autore dell’emendamento al “Decreto del fare” che è all’origine del provvedimento. “Finora in questi casi era necessario ritirare, sconfezionare e riconfezionare medicinali perfetti per tutti gli altri aspetti, con un costo stimabile in milioni di euro ogni anno e con conseguenze negative anche per il cittadino, che poteva trovarsi nell’impossibilità momentanea di accedere al farmaco che gli era stato prescritto. Peraltro, è una misura che farà bene anche all’ambiente, visto che si elimina la necessità di trasporti e attività industriali non necessarie dal punto di vista della sicurezza del paziente” prosegue Mandelli. “Va anche fatto notare che, grazie alla Banca dati dell’AIFA, dalla quale il farmacista preleverà il nuovo foglietto illustrativo, l’Italia ha messo a punto una procedura che non ha eguali in Europa. Per una volta è un piacere poter segnalare un primato tricolore, reso possibile anche dalla struttura del nostro servizio farmaceutico, affida la dispensazione dei medicinali esclusivamente al farmacista, lo specialista del farmaco che da sempre ha gli strumenti e la famigliarità necessari a dialogare con il cittadino ”.
Di eguale avviso Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato: “Cittadinanzattiva ha tra i suoi obiettivi fondamentali l’empowerment del cittadino, l’aumento della sua informazione e della sua capacità di operare scelte consapevoli, anche a vantaggio di un accesso razionale alle prestazioni del Servizio sanitario. In questo senso, la consegna del foglietto da parte del farmacista e l’illustrazione delle modificazioni da parte del farmacista possono e devono essere l’occasione per far crescere un nuovo rapporto tra il cittadino e il SSN, basato su uno schema ben diverso dal paternalismo del passato, e in questo possiamo contare sulla capacità di dialogo del farmacista italiano. Troppo spesso cambiamenti positivi nell’assistenza sanitaria sono stati vissuti dai cittadini come un peggioramento proprio per la mancanza di dialogo e informazione, come nel caso dell’introduzione dei medicinali generici e delle tematiche connesse, e questo è un errore che non ci si può permettere mai, tantomeno nella fase attuale”.
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