Nel corso della tavola rotonda pomeridiana del Convegno nazionale di AssoGenerici, sono stati messi a fuoco gli step che permetteranno di sfruttare al meglio l’opportunità dei medicinali biotech a più basso costo: informazione adeguata, aggiornamento delle linee guida e politiche di pricing adeguate. “Non dobbiamo ripetere gli errori che sono stati fatti al momento dell’introduzione dei farmaci equivalenti” dice il Vice presidente Francesco Colantuoni
Roma, 17 giugno 2014 – “I biosimilari sono un’occasione unica per smentire la convinzione che quanto più una cura è innovativa, tanto più è ristretta la platea dei pazienti che possono accedervi, per operare una sintesi tra scelte razionali dal punto di vista economico e scelte di equità nell’accesso alle cure”. Così il vicepresidente di AssoGenerici, Francesco Colantuoni, sintetizza l’andamento della tavola rotonda che ha caratterizzato il pomeriggio del Convegno nazionale di AssoGenerici. Presieduto da Angelo Lino Del Favero, Direttore Generale dell’Istituto Superiore di Sanità, l’incontro ha visto la partecipazione di Massimo Di Maio dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, Giovambattista Capasso, Presidente della Società Italiana di Nefrologia, Marco Matucci Cerinic Presidente della Società Italiana di Reumatologia, Anna Kohn, direttore F.F. Uoc gastroenterologia A.O. S.Camillo Forlanini e di Roberto Barbieri, della Segreteria nazionale del Movimento Consumatori.
Cogliere l’occasione del biosimilare, però, richiede alcuni passaggi su cui concordano tutti gli stakeholder europei. Innanzitutto serve un’informazione non viziata da preconcetti o da intenti promozionali sulle caratteristiche del biosimilare, sui requisiti di sicurezza ed efficacia di questi medicinali, così come una maggiore pubblicità dei dati raccolti in questi primi anni di impiego. “Va ricordato, a questo proposito, che nel database di farmacovigilanza dei biosimilari istituito dall’AIFA a oggi non risulta alcuna segnalazione che metta anche solo in discussione le caratteristiche di sicurezza di questi medicinali” spiega Colantuoni. “Ma è necessario che i medici, cui spetta la scelta del trattamento, comprendano la necessità di elaborare linee guida che tengano conto della disponibilità dei biosimilari, che in Gran Bretagna e in Germania, per alcune molecole, rappresenta il 70% delle prescrizioni”.
E’ importante dunque evitare gli errori commessi a suo tempo con i farmaci equivalenti, inizialmente presentati soltanto come un modo per far “scendere i prezzi”. Scongiurare questo errore significa anche, come emerge da un rapporto dell’European Biosimilars Group della European Generic medicines Association (EGA), “evitare politiche di massimo ribasso tali non solo da rendere antieconomica la produzione dei biosimilari stessi, ma anche da spostare verso il basso il pricing delle nuove terapie biotecnologiche. In questo modo si arresterebbe il percorso dell’innovazione farmacologica, esattamente il contrario di quanto auspica AssoGenerici”.
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