Circa 8 milioni di cittadini, in Italia, avrebbero bisogno di un’azione mirata per il miglioramento del profilo lipidico, e per circa 2 milioni di loro la risposta definitiva, per la normalizzazione dei livelli del cosiddetto “colesterolo cattivo”, sarebbe un intervento sugli stili di vita. Protagonista di questa iniziativa di prevenzione non può che essere la farmacia, il punto di riferimento più “a portata di mano” per la salute di milioni di persone. E proprio per questo prende il via oggi il progetto di formazione, dedicato ai farmacisti lombardi, “Nuove frontiere terapeutiche per il controllo dell’ipercolesterolemia e dislipidemie miste”, promosso da Fondazione Muralti con un grant incondizionato di Daiichi Sankyo.
Milano, 10 ottobre 2023 – Gli interventi terapeutici in area cardiovascolare e cardio-metabolica sono caratterizzati da una curva crescente di intensità, commisurata al rischio del singolo paziente, a sua volta espresso dallo scostamento dei valori riscontrati rispetto ai range di riferimento. Ciò implica che l’intervento della farmacia si può dispiegare a diversi livelli: anzitutto nella sensibilizzazione rispetto al rischio cardiovascolare – responsabile ancora oggi, purtroppo, del numero più alto di decessi rispetto a qualsiasi altra patologia, incluse quelle oncologiche – e all’importanza di un’alimentazione corretta e dell’attività fisica. Poi nel consiglio riguardo a diversi presidi, preventivi e terapeutici, molto utili nei casi di leggera ipercolesterolemia, che possono essere gestiti con integratori e nutraceutici, e quindi a prescindere dalla prescrizione medica, ma con l’evidente vantaggio di un consiglio consapevole da parte del farmacista. E infine, nell’accompagnamento del paziente lungo percorsi terapeutici più complessi, imperniati sull’efficacia del farmaco, ma soprattutto – come spesso accade quando si parla di malattie croniche – sul ruolo imprescindibile dell’aderenza terapeutica da parte del paziente.
“In questo contesto – afferma Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia– il farmacista e la farmacia di comunità possono e devono giocare un ruolo centrale: in primo luogo di formazione e informazione, per estendere la cultura della prevenzione sul rischio cardiovascolare, e poi di presidio sanitario strategico durante il percorso terapeutico del paziente. Ecco perché è fondamentale che la farmacia di comunità si arricchisca di conoscenze e competenze sempre più specifiche, anche di carattere farmacologico. Conoscenze che devono crescere di pari passo con gli sviluppi dell’innovazione farmaceutica, che proprio in area cardio-metabolica sta compiendo in questi anni avanzamenti straordinari”.
“La formazione e l’aggiornamento del farmacista – aggiunge Manuela Bandi, Direttore della Fondazione Muralti – sono necessari per potenziare il suo ruolo di ‘counselor’ a supporto del paziente cronico. Per questo abbiamo attivato una serie di strumenti formativi, webinar e FAD con rilascio di 30 crediti ECM, per permettere ai farmacisti lombardi di acquisire le competenze e le nozioni necessarie per accompagnare il paziente nel suo percorso di cura. Si tratta di una formazione dal taglio spiccatamente pratico per la migliore gestione delle persone con colesterolo non controllato”.
Oggi i modelli organizzativi necessitano di una maggiore integrazione con il territorio e con la farmacia, primo vero punto di contatto e riferimento fondamentale per il cittadino soprattutto per coloro che convivono con una patologia cronica. Nella farmacia i cittadini-pazienti posso trovare un necessario supporto in termini di informazione, conoscenza, counseling, nonché una guida verso un percorso integrato di presa incarico tra specialisti e medici di Medicina generale.
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