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Aderenza terapeutica: un'alleata da conoscere

Doxa Marketing Advice ha presentato ieri a Milano i risultati di un’indagine, realizzata in collaborazione con Teva Italia, sulla capacità dei pazienti di seguire correttamente le cure. Il concetto di aderenza terapeutica risulta ancora poco conosciuto dagli italiani, pur essendo chiara la forte valenza sociale in termini di vantaggi per la collettività e di sostenibilità del Sistema Sanitario.

Milano, 5 novembre 2015 – Quando si parla di “aderenza alla terapia” gli italiani non hanno ancora le idee ben chiare. Questo è quanto emerso dalla ricerca svolta da Doxa Marketing Advice. L’indagine, promossa da Teva Italia – da sempre impegnata nel rendere accessibili cure di alta qualità attraverso lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione sia di medicinali equivalenti, sia di farmaci innovativi – ha visto coinvolti sia il pubblico dai 18 ai 64 anni (pazienti/caregiver) sia professionisti della salute quali Farmacisti, Medici di Medicina Generale e Medici Specialisti (pneumologi/allergologi, cardiologi, gastroenterologi, neurologi).

Il 43% dei pazienti non sa cosa significhi aderire alla terapia e riconduce a questo termine definizioni errate e confuse, quali “l’accettazione da parte del paziente di ciò che viene consigliato per curare la malattia” oppure “la reattività del corpo a una determinata terapia”. Ciononostante, una volta spiegato al campione l’effettivo significato del termine “aderenza terapeutica”, ben il 54% ritiene il proprio comportamento la variabile principale del successo della cura.

“Questo significa” spiega Massimo Sumberesi, Managing Director di Doxa Marketing Advice “che sebbene i pazienti non abbiano una consapevolezza spontanea e diretta del tema, ne comprendono il valore se e quando adeguatamente stimolati”. E continua: “L’assunzione di responsabilità da parte degli italiani è un fattore molto positivo che indica la volontà – e ancor di più – la possibilità di trasformare in prassi il concetto di aderenza terapeutica”.

A favorire la corretta gestione della cura, sarebbe infatti in primis “la costanza e l’impegno del paziente” (47%); “la motivazione del paziente” (40%); la fiducia del paziente nel proprio medico (38%). Sembrerebbe invece giocare contro l’aderenza terapeutica “il costo elevato di determinate terapie” (40%); “l’insorgenza di effetti collaterali” (38%); “lo scarso impegno del paziente” (37%).

“Un aspetto interessante riguarda i farmaci equivalenti” commenta Silvio Garattini, scienziato e ricercatore in farmacologia, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” che sottolinea “alcuni dati di questa indagine ci raccontano che l’85% del campione intervistato sostiene che l’utilizzo più diffuso dei farmaci equivalenti può contribuire al miglioramento dell’aderenza alle terapie grazie a una maggiore accessibilità delle cure”.

Esistono tuttavia delle criticità. “Una parte del campione intervistato” continua Sumberesi “è convinta che la frequente sostituzione di un farmaco con un altro (equivalente o di marca) possa costituire un disagio, soprattutto per i pazienti più anziani che sono abituati alla “solita confezione”.

“Per rispondere a queste specifiche esigenze, Teva Italia ha formulato un packaging che “si basa su regole semplici e chiare” racconta Hubert Puech d’Alissac, AD di Teva Italia “Il benessere delle persone ci guida ogni giorno. Ascoltiamo i loro bisogni e li traduciamo attraverso la tecnologia e la scienza, in farmaci e in dispositivi in grado non solamente di “curare”, ma anche di aiutare il paziente a mantenere il percorso terapeutico individuato dal medico”. E aggiunge: “Questo avviene sempre, sia per i nostri farmaci equivalenti, sia per i nostri farmaci innovativi nelle diverse aree terapeutiche, quali Sclerosi Multipla, Oncologia e Salute della Donna. Ogni singola area è ricca di esempi di come ci adoperiamo per far stare meglio le persone, e di come rispondiamo ai bisogni di cura evidenziati sia dai pazienti sia da farmacisti e medici”.

A giocare un ruolo fondamentale “pro” aderenza, secondo il campione sarebbero proprio i Medici di Medicina Generale (15%) e i Medici Specialisti (18%). Entrambi sentono, secondo la ricerca, di essere direttamente coinvolti nell’aderenza terapeutica. Eppure, spiega Sumberesi “con una certa frequenza i vari professionisti si imputano reciprocamente la responsabilità: gli specialisti chiedono al MMG un maggiore supporto nel monitoraggio, i MMG vedono l’intervento dello specialista troppo calato dall’alto e stigmatizzano l’intervento del farmacista che cambia la prescrizione; i farmacisti, infine, criticano la scarsa chiarezza nelle ricette dei medici, spesso troppo sbrigativi nel fornire al paziente le indicazioni sulla posologia e la modalità di assunzione”.

“Rimane essenziale” sottolinea Garattini “il ruolo di una corretta informazione da parte degli specialisti del settore, ma anche delle istituzioni e dei media”. Specifica infatti: “Tutti rivestono un ruolo fondamentale, in quanto un’informazione puntuale e chiara deve essere fra gli strumenti fondamentali per garantire un’efficace gestione della cura e la sostenibilità del nostro sistema sanitario”.

Metodologia
L’intero progetto è stato realizzato nei mesi di settembre e ottobre 2015 con un impianto di ricerca multifasico che ha previsto sessioni generative sui pazienti (2 web discussion con soggetti 35-49 anni e 2 focus group con soggetti 50-65 anni), un’indagine demoscopica estensiva sui cittadini (600 interviste online di soggetti tra i 18 e i 64 anni) e un ulteriore approfondimento sui professionisti della salute (16 colloqui con i medici di medicina generale, 16 colloqui con i farmacisti, di 24 colloqui con medici specialisti pneumo/allergologi; cardiologi; gastroenterologi; neurologi).

Teva
Teva Pharmaceutical Industries Ltd. (NYSE e TASE: TEVA) è una delle principali aziende farmaceutiche mondiali che offre soluzioni di cura di alta qualità e su misura a milioni di pazienti ogni giorno. Con sede in Israele, Teva è il più grande produttore di farmaci equivalenti al mondo e grazie al suo portfolio di oltre 1.000 molecole produce una vasta gamma di farmaci equivalenti per quasi tutte le aree terapeutiche. Teva, nel settore dei farmaci specialistici, è leader mondiale per i trattamenti innovativi nelle aree del Sistema Nervoso Centrale, della terapia del dolore e del sistema respiratorio. Teva integra la ricerca e lo sviluppo globale con le proprie competenze nel campo dei farmaci equivalenti e specialistici per formulare nuove risposte ai bisogni insoddisfatti dei pazienti combinando sviluppo di farmaci, dispositivi, servizi e tecnologie. Il fatturato netto di Teva ha raggiunto $ 20,3 miliardi nel 2014. Per ulteriori informazioni www.tevapharm.com.

 

Per informazioni

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Debora Orrico – d.orrico@vrelations.it – mob. 366-6366953
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Riccardo Carcano Casali – r.carcanocasali@vrelations.it