Roma, 15 ottobre 2015 – “E’ indubbiamente un segno importante che si siano ritrovati a confronto sui biosimilari tanti interlocutori importanti, e che si siano presentati dati di estremo interesse sull’orientamento dei pazienti e dei medici a proposito di questi farmaci” commenta Stefano Collatina, coordinatore dell’Italian Biosimilar Group, a proposito del Convegno svoltosi oggi al ministero della Salute promosso da Assobiotec per presentare i risultati di un’indagine condotta da Quotidiano Sanità. “E’ evidente che ancora molto resta da fare in termini di informazione e formazione sul tema dei biosimilari e in particolare su aspetti come la libertà di scelta del medico tra questi e il farmaco biotec originatore, che non è messa in discussione né dal Position paper dell’AIFA né dalle disposizioni regionali sull’impiego dei biosimilari finora emanate e neppure dalle pronunce di giudici amministrativi, ultimo in ordine di tempo il Consiglio di Stato”. Per il coordinatore di IBG sembra necessario anche contrastare la convinzione che ogni qual volta si parla di contenimento della spesa si debbano mettere tra parentesi efficacia, sicurezza e qualità. “Il biosimilare offre la possibilità di contenere i costi in due modi: non solo per il prezzo necessariamente inferiore rispetto al prodotto di riferimento, ma perché permette di curare al meglio un numero maggiore di persone e, quindi, evitare l’aggravamento delle condizioni di salute del paziente e la progressione della malattia, che a loro volta comportato ulteriori costi sanitari: dall’accesso al pronto soccorso, al ricovero ospedaliero e al ricorso a ulteriori prestazioni. E tutto questo è possibile proprio perché efficacia, sicurezza e qualità del biosimilare sono provate esattamente come per tutti i nuovi farmaci che vengono registrati e autorizzati”. E’ vero che resta un problema di difformità sul territorio nazionale delle modalità di accesso al biosimilare e comunque a buona parte dei farmaci a maggior costo, ma affrontare questo aspetto compete alla politica, a livello centrale e regionale. “Infine è certamente importante l’impegno su tracciabilità e farmacovigilanza” conclude Stefano Collatina “e sulle informazioni sull’iter della registrazione, ma non più di quanto lo sia per qualsiasi farmaco di nuova introduzione: una volta che un farmaco ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio, in base alla normativa vigente, ha la stessa dignità e lo stesso diritto di essere utilizzato”.
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