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Oltre l’80% dei farmacisti avverte la crisi occupazionale ma non mancano risorse e strumenti per reagire

Roma, 16 giugno 2015 – Una professione che ha ben chiari gli effetti della crisi economica sul piano occupazionale, ma che è pronta a evolvere e formarsi in vista di nuovi possibili sbocchi e a sfruttare al massimo le possibilità offerte dall’uso di Internet. Questo il ritratto dei farmacisti, in particolare i più giovani, emerso dalla presentazione dell’iniziativa Farma Lavoro, alla presenza del Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Luigi Bobba.  L’iniziativa, che ha ottenuto l’adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio dei Ministeri del Lavoro e della Salute, è stata promossa dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani e dalla Fondazione Cannavò, come una prima risposta ai problemi occupazionali della categoria. “Da tempo la Federazione ha segnalato come anche nella nostra professione, e nel comparto del farmaco in generale, si avverta l’effetto della crisi economica. Da almeno un triennio avvertiamo il costante aumento delle difficoltà dei “nostri” giovani nel trovare una collocazione e, parallelamente, il venir meno della loro fiducia. Pesano la difficoltà a trovare un primo impiego adeguato al percorso di studi, ma anche le insoddisfazioni per il trattamento economico e la precarietà, e la percezione che la professione sia oggetto di uno svilimento” ha detto il vicepresidente della FOFI, Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri.

Di qui la scelta della Federazione di creare uno strumento – la piattaforma Farma Lavoro (www.farmalavoro.it) per stabilire una comunicazione costante tra i professionisti che cercano occupazione e gli attori economici che possono avvalersi della loro opera, e per promuovere la conoscenza del profilo del laureato in farmacia e CTF da parte di quegli operatori – dall’industria cosmetica a quella alimentare – che potrebbero trovare nel farmacista un collaboratore prezioso. Uno strumento, infine, che possa orientare il farmacista nella scelta delle occasioni di formazione post-laurea più adeguate alle richieste non tanto del mercato, quanto proprio dell’evoluzione del concetto di salute e di benessere: dalla pharmaceutical care alla nutraceutica.

E per meglio tarare anche lo sviluppo della piattaforma Farma Lavoro, la Federazione ha commissionato alla Fondazione Censis una ricerca su un campione di oltre 500 farmacisti iscritti agli Ordini con meno di 45 anni e non titolari o soci di farmacia. Un’indagine che ha confermato le tendenze negative, ma anche gli elementi positivi che caratterizzarono l’atteggiamento dei farmacisti in questa congiuntura: “Dal confronto con i dati ottenuti nell’indagine Censis-FOFI condotta nel 2006 risulta un incremento della consapevolezza che la crisi economica stia incidendo in modo sensibile sulle prospettive occupazionali, lo prova per esempio il fatto che  l’86,5% dei giovani farmacisti intervistati ritiene che vi sia un problema di collocazione professionale (circa il doppio rispetto al dato precedente) e che sia aumentata anche la percentuale di chi si dichiara pentito della scelta della facoltà di Farmacia, passata dal 25,0% al 37,4%” dice Concetta Maria Vaccaro, Responsabile welfare e salute della Fondazione Censis. “Ma è altrettanto evidente che non si tratta soltanto degli effetti della crisi ma anche di dinamiche interne alla professione del farmacista, come sottolinea la metà degli intervistati. In questo quadro va però segnalato che questo segmento della categoria, quello fino a 44 anni di età, ha un atteggiamento in larga misura proattivo. Emerge dalla diffusa conoscenza delle possibilità di accedere a nuove posizioni nel mondo del lavoro, così come dall’importanza attribuita alla formazione post-laurea. Nella ricerca di lavoro, un ruolo fondamentale è assunto da Internet, utilizzato per la ricerca di un lavoro nell’ultimo anno dal 62,8%. Non stupisce quindi che due intervistati su tre pensino che la piattaforma Farma Lavoro possa rappresentare uno strumento di indubbia utilità per migliorare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, in un contesto dove le opportunità di collocazione professionale dei farmacisti appaiono in evidente trasformazione”.

Dal canto suo, la piattaforma di Farma Lavoro, nata anche grazie al contributo non condizionato di Angelini, Boiron e Pfizer, presenta forti caratteri di innovatività: “Nella gestione dei cambiamenti strutturali e culturali che caratterizzano le crisi socio-economiche, è sempre fondamentale l’alleanza di tutti gli stakeholder. I principali attori del settore farmaceutico hanno condiviso l’importanza vitale di fare sistema e hanno accolto l’invito della FOFI: istituzioni, enti e associazioni di rappresentanza, mondo universitario, industrie e aziende private, hanno appoggiato Farma Lavoro, la più significativa iniziativa nazionale di sostegno all’occupazione dei laureati in farmacia e CTF. Si tratta della prima piattaforma digitale del settore che agevola l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, fornisce il necessario orientamento formativo e lavorativo alle nuove generazioni, accompagna lo sviluppo professionale, e si pone come osservatorio permanente di monitoraggio degli scenari e dei nuovi sbocchi occupazionali” dice Emanuele Rigon, Pharma & Healthcare Director Methodos.

 

“Quanto emerge dalla ricerca del Censis conferma che anche la nostra professione risente sia dell’effetto della crisi economica, che ha colpito duramente la rete della farmacia, a oggi il principale sbocco occupazionale dei farmacisti, ma anche del clima generale di sfiducia e dalla percezione di tutti i farmacisti intervistati di poter fare di più e meglio” ha detto nel suo intervento il presidente della FOFI, Senatore Andrea Mandelli. “Al riguardo è indicativo il giudizio, che accomuna l’81% del campione, che il ruolo professionale sia attualmente svilito dall’equiparazione tra farmacista e commerciante. E’ un aspetto che abbiamo affrontato fin dal Documento federale sulla professione del 2006 e che è stato il motore di tutte le iniziative federali, volte a costruire un ruolo sempre più attivo del farmacista nel processo di cura: vanno in questa direzione l’impegno per la Legge sulla farmacia dei servizi, l’istituzione nel fascicolo sanitario elettronico del dossier farmaceutico; la nostra sperimentazione dell’I-MUR, la revisione dell’uso dei medicinali a supporto dell’aderenza alla terapia, che oggi è stata inserita dal National Institute for Clinical Excellence [NICE] nel registro delle sperimentazioni che disegnano le buone pratiche assistenziali”. L’impegno della Federazione su questo fronte è nato anche dalla constatazione che, in epoca di processi di automazione e digitalizzazione, sono le attività rivolte direttamente alle persone che possono garantire uno sviluppo dell’occupazione, assieme ai settori innovativi del comparto del farmaco e del benessere. “La FOFI ha sempre praticato una strategia in cui tutti i passi devono avvicinarci all’obiettivo di un ruolo centrale della nostra professione e ritengo che il passo che abbiamo illustrato oggi sia particolarmente significativo” conclude Andrea Mandelli.

  

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Maurizio Imperiali
Chiara Longhi

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